"Più presso a te, Signor" Versione italiana del canto "Nearer, my God, to thee" |
"Nearer, my God, to thee" è un canto sacro molto diffuso nel mondo anglosassone, noto anche nel repertorio liturgico italiano, tradotto con il titolo "Più presso a te, Signor". Attualmente è in uso una nuova traduzione: "Credo in te, Signor", anche se quest'ultima è meno fedele all'originale.
Quest'inno ha per autrice del testo l'inglese Sarah Adams, vissuta tra il 1805 e il 1848. Contiene molti riferimenti biblici dell'Antico e del Nuovo Testamento, e ha acquisito ulteriore diffusione perché legato al naufragio del transatlantico "Titanic", avvenuto il 15 aprile 1912 durante la traversata inaugurale tra l'Inghilterra e gli Stati Uniti.
Quando venne costruito, il Titanic venne considerato un tale capolavoro di scienza navale da far affermare all'epoca che "neppure Dio avrebbe potuto affondarlo". Una sorta di sfida, in realtà presunzione frutto di una fede poco razionale nell'"onnipotenza della scienza", che - concretamente - portò a sottovalutare i molti messaggi che altre navi indirizzarono al Titanic sui pericoli costituiti dai molti iceberg avvistati lungo la rotta prevista.
La collisione con un grande iceberg - causa del naufragio - costò la vita a circa 1.500 passeggeri. Moltissimi infatti non poterono salvarsi, perché le scialuppe di salvataggio previste erano sufficienti solo per metà delle persone imbarcate.
Urtato l'iceberg alle 23.40 del 14 aprile 1915, alle 2.20 del 15, l'"inaffondabile" Titanic scomparve nelle profonde acque dell'Atlantico. Molti decenni dopo, nel settembre del 1985, il relitto è stato localizzato a circa 3.800 metri di profondità.
Nel Titanic era operativa una piccola "Orchestra di bordo". Al momento in cui si comprese che non c'era speranza di salvezza, gli otto orchestrali eseguirono l'inno "Nearer, my God, to thee", scelta verosimilmente originata dal fatto che si trattava di un canto sacro molto conosciuto all'epoca.
I suoi versi ispirati e il fascino della melodia furono giudicate quanto mai adatte a indirizzare lo spirito alla speranza, anche in un momento umanamente così tragico. Fu l'ultimo brano eseguito dall'orchestra, e segnò l'epilogo della tragica vicenda del Titanic. Nessuno degli orchestrali sopravvisse: preferirono sacrificarsi per permettere ad altri di mettersi in salvo.
Un sacrificio eroico che si unisce a quello della decina di sacerdoti (non tutti cattolici) che erano tra i passeggeri. Le testimonianze riferiscono che tutti si diedero ad animare con preghiere e canti i presenti, fino all'affondamento imminente, annunciato dall'acqua che invadeva ogni parte e dalla forte, crescente inclinazione della nave. Nessuno di loro volle salvarsi, ma donarono la loro vita perché altri potessero dirigersi verso le già scarse scialuppe di salvataggio.
"Più presso a te, Signor"
1. Più presso a te, Signor,
Nei foschi dì del duol, 2. Più presso a te, Signor,
Tu, che ogni ben verace 3. Più presso a te, Signor,
Il Tuo potente Amor |
Il transatlantico "Titanic" prima della partenza, |
"Nearer, my God, to thee"
1. Nearer, my God, to thee, nearer to thee!
2. Though like the wanderer, the sun gone down, 3. There let the way appear, steps unto heaven; 4. Then, with my waking thoughts bright with thy praise, 5. Or if, on joyful wing cleaving the sky, |
Stampa simbolica che accosta il primo verso dell'inno |
"Più presso a te, Signor"
1. Più presso a te, Signor, più presso a Te! 2. Se come un pellegrino errante, tramontato il sole, |
3. Degnati mostrarmi il cammino, gradini fino al Cielo, 4. Poi, coi miei pensieri volti a Te per lodarti, 5. O se, su ali di gioia che fendono il cielo, |
Nota. Per approfondire i vari aspetti della tragica vicenda del Titanic, è consigliabile visitare il sito: www.titanicdiclaudiobossi.com, ricco di documentazione, comprese tante foto dell'epoca e le recenti foto del relitto, fatte in quest'ultimo decennio nelle profondità dell'oceano.
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