Antiche mura solenni,
fastosi palazzi degli avi nostri,
dalle alte volte che conoscono il riso dei secoli,
sempre congiunto all’ineluttabile lacrima...
Arazzi e istoriati drappi,
silenziosi ed accoglienti,
dove amanti di vari secoli
si scambiarono gli affetti e le amorose parole.
Ivi varie coppie si conobbero
per unirsi a fecondare la stirpe,
e prima i padri dei padri, poi i figli dei figli
sempre immoti vedeste succedersi agli amori,
ai canti, alle nascite, alle morti...
In voi l’aria è trasfusa di risa argentine,
di inconsolabili singhiozzi
che ancora vagano nell’aria
e scoppiano qua, e là, fra le stanze...
Dalle sale ormai vuote e polverose
si odono muti sorrisi,
passi felpati di antichi leggiadri piedini,
grida di gioia, urla di pianto,
ombre di miriadi di avi che qui,
invisibili, riposano,
e vivono in un’eterea felicità...
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