Giovanni Pascoli |
1. Viene viene la Befana,
| 2. Ha le mani al petto in croce,
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3. E si accosta piano piano
4. Che c'è dentro questa villa?
5. Guarda e guarda… tre lettini
6.Il lumino brilla e scende,
7. Coi suoi doni mamma è scesa,
8. La Befana alla finestra
9. E che c'è nel casolare?
10. Guarda e guarda… tre strapunti
11. E la mamma veglia e fila
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Una poesia che - come in ogni vera arte poetica - è leggibile a diversi livelli, da quello apparente di una semplice composizione per l'infanzia a quello - più vero - della meditazione profonda sul nostro vivere, che è poi il movente di Pascoli nello scrivere i suoi versi. E' Pascoli che, attraverso la figura tradizionale della befana, volge il suo sguardo alle diverse realtà sociali di una comunità umana, con le sue sperequazioni, i suoi drammi nascosti, ma anche le ricchezze grandi di umanità e calore umano che si celano dietro apparenze esteriori di povertà, nobilitata perché sostenuta dalla fede e dalla speranza. Uno sguardo quello di Giovanni Pascoli che rimanda a quel "ribaltamento" di valori e a quel ristabilimento di verità che sono le Beatitudini evangeliche. Giovanni Pascoli in una foto del 1910 |
12. La Befana vede e sente;
| 13.La Befana sta sul monte.
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