Su ali |
Testimonianze su "Foglio di collegamento" n.4 - Dicembre 1994 |
Per una Nota introduttiva su questi "Fogli di collegamento", contenenti le prime testimonianze su Santa Scorese, vedi: "Su ali d'aquila" - Novembre 1993.
Sempre con me
(Giusy)
All'inizio ero convinta che mai mi avrebbe abbandonata quella profonda sensazione di angoscia e soprattutto quel grande senso di vuoto, la consapevolezza di aver perso qualcosa di fondamentale. Mi mancavano il suo sorriso, le lunghe chiacchierate, la sua vicinanza in ogni momento, soprattutto in quelli più difficili.
in una foto del 1984, a sedici anni. |
Allora Santa era sempre con me, dolce ed esigente nello stesso tempo, pronta ad ascoltare i miei sfoghi ma anche a guidarli alla comprensione e al superamento dei miei limiti e delle mie difficoltà.
Ho tante persone amiche, ma nessuno era stato capace di starmi vicino come Santa, con la stessa costanza e pazienza, con la stessa capacità di ascoltare, comprendere e valutare insieme.
L'anno scorso, in questo periodo, stavo vivendo un momento molto difficile. Dovevo preparare la tesi di laurea e non riuscivo a cominciare: ero triste, demotivata, stanca. Spesso mi ritrovavo a pensare: "Se ci fosse stata Santa..."
Ma lei c'era, non mi ha mai lasciata. Mi è stata vicina attraverso i suoi genitori, sua sorella Rosa Maria, suo cognato Mario, i suoi nipotini Simonetta e Adriano: era lei che, in loro, mi parlava, mi consolava, m'infondeva fiducia e forza per andare avanti e realizzare quell'obiettivo per il quale avevo tanto lavorato.
E finalmente quella meta è stata raggiunta: mi sono laureata il 16 marzo, lo stesso giorno in cui Santa tre anni prima era ritornata al Padre. E da allora la sento al mio fianco in ogni momento: ho fatto delle esperienze molto significative, e ogni volta mi sono sentita guidata, perché si trattava di scegliere realtà di cui lei aveva fatto parte in qualche modo: sono stata commissaria di maturità presso il suo liceo, frequento un gruppo francescano che ho conosciuto grazie ad una sua amica.
Ora non avverto più quel grande senso di vuoto, e ho superato quella profonda angoscia che mi derivava dalla consapevolezza della tragicità di quanto era accaduto. Non posso che ringraziare il Signore per tutto il bene che ne è nato, perché adesso posso dire realmente di avere un angelo sempre con me.
L'unica certezza
(Raffaele Magarelli)
Settembre. Quasi dieci anni fa. Il giorno per noi studenti del I Liceo è di quelli importanti. Conosciamo un nuovo insegnante e una nuova materia piena di fascino: la filosofia. Finalmente la campana ed eccolo, maestoso, il Prof. De Letteris, che quanto a fascino non è da meno della materia.
Dopo l'appello di rito, la provocazione: 10.000 lire per una "verità assoluta". L'interesse, già a livelli altissimi, raggiunge l'apice massimo. Dopo svariati tentativi a livello soprattutto materiale (le persone, il libro, il tavolo) prende la parola Santa, seduta proprio davanti a me, forse la più piccola di statura, ma con grande personalità: "Per me la verità assoluta è Dio, è lui l'unica certezza e l'unico ente assoluto".
Parole pesanti come massi, che colpiscono tutti ed ancor più il docente che dovrebbe accettare la sconfitta, ma chissà perché non voleva arrivare a questa conclusione. Deve dimostrare che non esistono verità e che tutto è opinabile. Però quelle parole risuonano indelebili. A prova di decennio.
"Vuole solo che tu lo ami di più"
(Lella)
Da quando Santa era andata a vivere a Palo, ci vedevamo un po' più di rado. Così cercavamo almeno di sentirci per telefono ogni tanto. Quello che mi ha sempre colpita è la profondità di quelle telefonate. Con Santa si riusciva sempre ad arrivare all'anima delle cose (pur scherzando), anche se a volte passavano mesi fra una telefonata e l'altra.
In una di queste chilometriche telefonate, mi parlò di alcuni piccoli problemi di salute che in quel periodo aveva e di altre difficoltà che stava affrontando, e improvvisamente mi disse:
"E anche questo è Lui, quando ti sembra che hai imparato a riconoscerlo, allora Lui si presenta sotto un'altra veste impensata, con un'altra forma di dolore, e tu dici non è possibile, ma è sempre Lui. E allora sicuramente sotto c'è un amore più grande. Lui a volte te ne combina proprio di tutti i colori, ti mette alla prova, ma vuole solo che tu lo ami di più".
Era questo il suo modo di affrontare i dolori piccoli e grandi, non un modo rassegnato ma combattivo, in un rapporto diretto con Dio, quasi a tu per tu.
Non ho conosciuto Santa, ma la prego e lei mi ascolta
(Caterina Miceli)
Cari amici di Santa,
chi vi scrive è una ragazza che è stata per tre mesi - insieme per lavoro a Milano - con Isa Caputo, nello stesso pensionato. Un giorno, mentre cantavamo delle splendide canzoni, a Isa spuntarono due lacrime; le chiesi perché ed ella mi rispose che la canzone che stava cantando piaceva molto a Santa. Ho chiesto chi era e lei mi raccontò tutto. Credetemi, mi vennero i brividi. Questa storia mi ha colpito molto. Ho riflettuto su ciò che è successo a questa meravigliosa e martire ragazza.
Continuando la storia, un giorno Isa mi chiese di accompagnarla alla stazione centrale per portare il materiale su Santa a Carmencita Picaro (Missionaria dell'Immacolata). Notavo che Isa tremava e teneva stretta a sé quella valigetta come un tesoro, perché per lei valeva molto, anzi moltissimo.
Arrivati, incontrammo Carmencita e Isa le consegnò tutto il materiale della sua dolce amica. Carmencita ci parlò molto di Santa, e io ero affascinata dalle parole che usava per descriverla. Ragazzi credetemi, io prego Santa, le voglio bene anche se è aldilà, cioè anche se non l'ho conosciuta.
Quando sono giù le chiedo di rivolgersi al Padre nostro, e dirgli di darmi la forza di affrontare tutto, e di fare accrescere ancora di più la mia fede e credetemi: lei mi ascolta. Voi potete chiedermi: come fai a saperlo? lo vi rispondo che lo sento. Quando la invoco subito sento il mio corpo più rilassato, mi sento tranquilla e con tanta forza, che mi era mancata in questi ultimi tempi. Vi ringrazio di cuore per avermi spedito il materiale su Santa. Vi pregherei di continuare a spedirmelo. Grazie, mi renderete felice.
P.S. Vi ricordo e prego per tutti voi anche se non ci conosciamo.
Voglio cantare di una di noi
(Roberta Russo)
Voglio cantare della vita piena d'amore di una di noi, che visse solo per fare la volontà di Dio. Un'anima libera, che fece suoi tutti i dolori, tutte le amarezze delle vite che sfioravan la sua.
Modello di santità, sempre radicata in Dio, con gli occhi fissi in Maria, con Lei dicevi a Gesù sempre quel "sì" che ti ha portata in Paradiso.
Io come te vorrei bruciare le tappe di questo viaggio, io come te, puntando in alto, vorrei sfiorare il cielo. Come te vorrei sussurrare: "Sono un prodigio di Dio". Esser fedele fino alla fine.
Voglio cantare della vita piena d'amore di te, Santa, che ora vivi nel suo cielo assieme a Lui. Voglio cantare della gioia che ti diede l'amare tutte le amarezze delle vite che sfioravan la tua…
Lettera a Gesù Bambino
(Sandra)
Caro Gesù Bambino,
io ti voglio bene. Ti ricordi di me? Sono la cugina di Santa Scorese. Anche se mi dava fastidio e mi prendeva sempre in giro, mi voleva bene e io le voglio altrettanto bene. Io soffro per lei. Piango, ma per non scoraggiare mia zia che mi dice sempre: "Prega per lei che lei prega anche per te", mi riprendo ma sento tanta tristezza nel cuore.
Quando vado a mia zia, vorrei vedere Santa, non la sua foto. Quando ritorna sulla terra la devo strapazzare di baci. Io vorrei un libro da leggere e la pace nel mondo e vorrei che tutti i miei defunti ritornassero.
Io voglio Santa. Ti prego, Gesù, ascolta la mia preghiera: falla ritornare.
Ci vediamo a Natale.
Arrivederci in Paradiso!
(Lella)
Tempo fa mi fu richiesto di scrivere alcune riflessioni su Santa e così feci, ma provvidenza volle che tali riflessioni andarono smarrite; in esse avevo evidenziato quelle caratteristiche di Santa che molti conoscono: il suo altruismo (che ho constatato di persona), la sua fede, la sua gioia di vivere....
Questa volta invece ho deciso di prendere il coraggio fra le mani e parlare non di quella Santa che ho visto e conosciuto durante la sua vita terrena, ma di quella incontrata in un sogno, iniziato in maniera turbolenta e finito in una dolcissima visione.
Il mio sogno risale al 17 ottobre 1992. In tale sogno io ero in una situazione un po' difficoltosa, ma infine giunse Santa ed appariva con un volto luminoso che irradiava gioia, dolcezza, bontà e per tale luminosità si distingueva dagli altri ed io esitai un istante prima di ricónoscerla.
Ora nella mia mente è scolpito questo volto luminoso. Secondo me ci sono sogni che sono veri e propri segni, ed io ritengo che tale segno consista nel fatto che Santa gioisca gloriosa in Paradiso.
Già! Non potrebbe essere diversamente, dato che ora Santa è un modello di vita da imitare per tanti giovani. Allora perché piangere? Con gioia diciamole in coro: "Arrivederci in Paradiso!"
Redattori e collaboratori del "Foglio di collegamento" di Dicembre 1994: Lella Battista, Anna Fiorentino, Raffaele Magarelli, Roberta Russo, Angela Rutigliano, Isabella Savino, Roby Sciacovelli, Rosa Maria Scorese, Giusy Sivilli, Dino Tarantino, Paola Zaccheo.
"Su ali d'aquila" n.3 - Giugno 1994 | "Su ali d'aquila" n.5 - Marzo 1995 |
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